Si è tenuto presso la Sala Camplone della sede di Pescara della Camera di Commercio il convegno presieduto da Massimo Provinciali (Direttore generale emerito MIT), dal titolo "Concessioni balneari marittime: la certezza nelle incertezze" che ha visto la partecipazione, sia in presenza che da remoto, di avvocati, docenti, politici e del capitano di vascello Fabrizio Giovannone. Dopo i saluti di Carlo Masci (sindaco di Pescara), Riccardo Padovano (Presidente Confcommercio Pescara e Presidente Sib Abruzzo), Stefano Gallo (in rappresentanza dell'Ordine degli Avvocati di Pescara) ed Emanuela Pistoia (Direttrice del dipartimento di giurisprudenza dell'Università di Teramo) sono iniziati gli interventi dei relatori.
Diego De Carolis (avvocato e professore del Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Teramo) dopo un excursus sulla direttiva Bolkestein ha argomentato il tema della "certezza nelle incertezze" e ha ribadito la sua posizione sottolineando la validità dell'estensione dei titoli concessori fino alla scadenza determinata dal titolo concessorio. Alessandro Nato (professore del Dipartimento di Giurisprudenza Università di Teramo) ha spiegato l'incidenza dell'Unione Europea sul tema delle concessioni balneari.
Tonino Capacchine (Presidente Nazionale Sib): «Il Codice della navigazione distingue due fattispecie: l'atto formale e la licenza. L'atto formale determina la durata del titolo concessorio in proporzione all'ammortamento dell'investimento, mentre la licenza, è una concessione assolutamente precaria. Perché molte persone hanno scelto questo lavoro precario? Hanno fatto questa scelta confidando nell'istituto del diritto di insistenza. Noi abbiamo riposto fiducia nelle leggi dello Stato italiano e nella giurisprudenza amministrativa italiana, che fino alla sentenza 168 considerava corretto anche il riferimento al diritto europeo. Non abbiamo mai chiesto una proroga automatica e generalizzata. I nostri documenti degli ultimi 15 anni lo dimostrano chiaramente. Già prima della sentenza, sapevamo che i nostri principi giuridici erano il legittimo affidamento e la proprietà aziendale. Ora si aggiunge anche la tutela degli altri. Non è giusto che oggi coloro che hanno creduto nello Stato debbano subire le conseguenze di un vuoto legislativo. Ecco la nostra passione, la nostra veemenza e determinazione, perché riteniamo di stare nel giusto secondo il diritto europeo e il diritto costituzionale italiano. Quindi qual è la posizione dei balneari italiani? Chiediamo la corretta applicazione del diritto europeo».
Riccardo Padovano (Presidente Confcommercio Pescara): «Alla Confcommercio, rappresentiamo anche stabilimenti balneari e alberghi. Nella provincia di Pescara, contiamo 145 concessioni, 2000 dipendenti e un fatturato di 100 milioni di euro. Il cuore pulsante della nostra attività produttiva sono le concessioni, che sono diventate delle vere e proprie imprese. Noi imprenditori, infatti, abbiamo effettuato investimenti significativi, anche a livello emotivo, cercando di valorizzare spazi che non sono di nostra proprietà . L'obiettivo di questo convegno non è parlare alla pancia dei portatori di interessi, ma alla loro testa. È importante formare l'imprenditore balneare per creare consapevolezza e comprendere la giusta strada politica a lungo termine, senza illudere le imprese. È opportuno, dunque, ridisegnare la linea di costa a partire dall'Anci. A tale proposito ci sarà un appuntamento ad ottobre con Enrico Di Giuseppantonio (Delegato al Demanio marittimo Anci Abruzzo) per discutere riguardo al trasferimento demanio marittimo ai comuni. Un trasferimento di poteri che è monco: ai Comuni sono state trasferite solo responsabilità mentre i profitti vanno allo Stato».
Massimo Provinciali (Direttore generale emerito MIT) dopo un riepilogo delle norme che disciplinano le concessioni marittime, ha osservato come oggi, da un lato, ci sia una maggiore domanda di libera fruizione del bene pubblico e sostenibilità ambientale delle spiagge e dall'altro ci sia anche la necessità di tutelare la storicità e le attività degli imprenditori balneari.
Paolo Passoni (Presidente TAR Abruzzo, sez. Pescara) con un intervento riguardante Codice del 1940, Europa e Consiglio di Stato, ha sottolineato l'importanza del Consiglio di Stato e delle norme europee. Ha aggiunto che nel 2010 c'è stata la possibilità di risolvere il problema con l'UE ma è mancata la volontà di apportare tecnicamente i rilievi posti optando per una risposta passiva da parte del Ministero del Turismo. Massimo Perin (Presidente aggiunto della Corte dei Conti Sezione Giurisdizionale Emilia-Romagna) è intervenuto argomentando i profili di responsabilità amministrativa ribadendo la necessità di introdurre degli atti utili ad uscire dalla situazione di stallo attuale.