La benedizione di una corona alla memoria ha aperto questa mattina la cerimonia per il “Giorno del Ricordo” in Largo Vittime delle Foibe a Casalbordino che si è, poi, conclusa con il canto corale dell’inno nazionale.
Cerimonia commossa, toccante, in cui si sono unite diverse generazioni. Coloro che ricordano la tragedia della Seconda Guerra Mondiale e i bambini che rappresentano il futuro che si spera senza nuove guerre, lutti, genocidi, tragedie come quella ricordata oggi. Alcuni ragazzi delle classi della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado hanno ricordato cosa sono state le foibe, letto testimonianze e riflessioni sul massacro nelle foibe. Presenti l’Amministrazione Comunale con il sindaco Filippo Marinucci, la vicesindaca Carla Zinni e l’assessore Paola Basile, la Protezione Civile “Madonna dell’Assunta”, con il loro prezioso supporto allo svolgimento della manifestazione e le associazioni combattentistiche.
Parole commosse, cariche di emozioni e il dolore del ricordo sono venute dal primo cittadino – subito prima dell’intervento degli studenti – su cosa sono state le foibe, sulla persecuzione jugoslava degli italiani, del genocidio perpetrato dai soldati di Tito. «Non possiamo permetterci di dimenticare o rimuovere quello che sono state le Foibe – ha sottolineato la vicesindaca Carla Zinni dopo la cerimonia - un Paese che ha perso la memoria è un Paese senza identità». «Abbiamo il dovere di tenere vivo il ricordo di ciò che è stato, per fare in modo che non si ripeta mai più» la riflessione condivisa dalla vicesindaca Zinni.