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«Sicurezza sul lavoro deve diventare patrimonio dell’intera comunità nazionale»

Nota del Partito Socialista dopo l’esplosione alla Esplodenti Sabino che ha causato la morte di tre operai

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La tragedia alla Esplodenti Sabino di Casalbordino ha scosso le coscienze e tutta Italia ha assistito attonita e addolorata alla notizia della morte di tre operai dopo l’esplosione della settimana scorsa, un dramma che si aggiunge al precedente del 21 dicembre 2020 che portò alla morte di tre operai. 

«Ancora una volta piangiamo i morti sul lavoro» e «assistiamo all’immancabile gara di solidarietà verso le famiglie dei martiri del lavoro» afferma la Federazione provincia chietina del Partito Socialista Italiano in una nota inviata alla stampa. 

«I morti sul lavoro non sono un caso fortuito, la nostra legislazione in materia è una delle più avanzate del mondo sviluppato e,se applicata in ogni sua parte, non permette che fatti del genere avvengano» e «un altro fatto inoppugnabile intorno alle vicende delle cosiddette morti bianche è che se tutte le parti in causa svolgessero il proprio compito con la dovuta professionalità, se non ci si lasciasse condizionare ed influenzare da logiche che nulla hanno a che fare con i ruoli che ognuno si trova a svolgere nella società, questi fatti non accadrebbero» affermano i dirigenti socialisti.

«La sicurezza deve diventare un patrimonio sociale e culturale dell’intera comunità nazionale – si sottolinea nella nota - bisogna insistere e investire sempre di più in formazione degli addetti e di tutto il personale operante nei luoghi di lavoro».

«Come è possibile che nell’era della tecnologia e del digitale, dove l’intelligenza artificiale occupa sempre più spazio nel nostro vivere quotidiano, dove da remoto, da paesi distanti fra loro miglia di chilometri si possono effettuare i più delicati interventi chirurgici, mentre tutto ciò avviene nel mondo intorno a noi in un’azienda ad altissima pericolosità come quella in questione il lavoratore è costretto a maneggiare manualmente, mine, missili, bombe e quant’altro di più pericoloso possa esistere sulla faccia della terra?» chiede la federazione teatina del Psi. 

 

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