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“Supersex”, su Netflix la serie in cui c'è tanto "Abruzzo" da Ortona a Pescara

Sugli scudi Franco Mannella e Riccardo Pellegrini

redazione
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Se ne parlava da tanto tempo e finalmente la serie che vede l'amatissimo ed affascinante Alessandro Borghi interpretare il pornodivo italiano Rocco Siffredi, in Supersex targata Netflix, è finalmente disponibile sulla piattaforma, e forse non tutti sanno che in questa storia che ha anche tanto incuriosito, c'è molto Abruzzo.

Sì, perchè Supersex racconta la storia del pornodivo Rocco Siffredi ma accompagna anche il pubblico nel passato, indietro nel tempo, per mostrare come l’uomo cresciuto nel quartiere popolare di Ortona, in provincia di Chieti, è poi diventato una vera icona popolare: questa serie però non si limita a parlare di sesso ed eros, ma di rapporti familiari, pregiudizi, accettazione di sé negli anni in cui Rocco Tano era un bambino ed il porno viaggiava attraverso un solo veicolo ossia giornali cartacei in bianco e nero o a colori. Oggi, invece, le cose sono nettamente cambiate e il “proibito” è più accessibile, lo è per tutti, a portata di cellulare. Ma il porno, il sesso, l’eros non sono i soli protagonisti di questa storia.

C'è un'altra realtà tutta abruzzese ed anzi pescarese, che ha partecipato a questa serie ed è Arotron di Pianella, la Compagnia Teatrale dell'attore regista e doppiatore Franco Mannella, il quale ha un ruolo nella serie e ha diviso il set con il protagonista Borghi, nei panni di un dottore: "Potrebbe quasi sembrare scontato il contenuto di questa serie ed invece è tutt'altro. E forse molti proprio con Supersex conosceranno davvero Siffredi, anche gli stessi abruzzesi probabilmente. Qui predominano i ricordi, il dolore, i sentimenti, ed al centro c'è un uomo con una storia estremamente complessa fatta di vita, di amore, di perdite, di elaborazione del lutto, della mancanza; c'è un uomo che lavora sodo per costruire la sua identità lasciandosi scivolare addosso anche i pregiudizi – spiega Mannella – Lavorare con questo cast importante poi è stato particolarmente emozionante: posso parlare all'Abruzzo, anzi al nostro Abruzzo di una grande esperienza".

Dall'Arotron non c'è solo Mannella nella serie ma anche il giovanissimo Riccardo Pellegrini (foto), primo diplomato all'accademia Arotron e tuttora impegnato in alcune produzioni come il musical-reading "Olea et Labora" il quale ha interpretato uno dei fratelli di Rocco Siffredi nelle scene ambientate negli anni '70 a Ortona, per raccontare l'infanzia stessa del pornodivo.

Inoltre gli attori della Compagnia dell'Aratro ed anche alcuni allievi del corso avanzato della DeRecitazione (il corso di teatro a cadenza settimanale tenuto da Mannella a Pianella) hanno avuto l'opportunità di entrare in sala di doppiaggio per 'colorare di note abruzzesi' le voci dei personaggi sullo sfondo (il cosiddetto "brusio" in cui si interpretano le voci "d'ambiente", ossia le voci delle comparse). "Un plauso al regista Matteo Rovere che ho conosciuto durante il doppiaggio di Romulus, dove io ero la voce di Amulius per la versione italiana dell'originale versione latina arcaica. Ora - conclude Mannella - non resta altro che fare i conti con questo altalenante tsunami di emozioni che la serie Supersex offre e perché no? cercare di capire sul serio chi è questo personaggio abruzzese, Rocco Siffredi, che tanto nel corso degli anni ha diviso l'opinione pubblica". 

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