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"Celestino V. Il Papa fuori dal mondo", l'anteprima nazionale del docufilm presentata a Pescara

Il docufilm sul Papa Eremita molisano girato nelle terre abruzzesi e raccontato da storici, scrittori, giornalisti e prelati

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Il giorno mercoledì 13 ottobre al Cineteatro Massimo di Pescara è stata proiettata l'anteprima nazionale del docufilm "Celestino V. Il papa fuori dal mondo". Con la regia di Cinzia Th Torrini e Ralph Palka e l'attore italo-canadese Marc Fiorini nei panni di Pietro da Morrone, salito al soglio pontificio oramai 80enne, nel 1294.
Il docufilm, prodotto e presentato da Cassiopea Film Production e da Fondazione Pescarabruzzo, ripercorre la vita del santo asceta Pietro da Morrone attraverso riprese documentarie dei luoghi in cui egli si ritirava in eremitaggio, sulle pendici della Majella e del Gran Sasso, interviste a storici, giornalisti, scrittori e prelati per approfondire la sua particolare figura e, anche, attraverso riprese recuperate da archivi storici di altissima valenza. 

Un po' di storia…
Quello in cui si trovava a vivere Pietro da Morrone era un periodo storico molto controverso e difficile. La Chiesa si andava facendo sempre più corrotta, lontana dagli insegnamenti evangelici che già alcuni ordini monacali avevano cercato di combattere in maniera non violenta, come ad esempio i francescani sulla scia del Santo d'Assisi. C'era commistione tra religione e politica: i re e gli imperatori d'Europa, troppo preoccupati di preservare il loro dominio temporale, già intessevano accordi per silenziare i moti eretici e ribelli che s'andavano diffondendo.

Il docufilm ci accompagnerà approfondendo la genesi della figura di Pietro, molisano di famiglia contadina, penultimo di 12 figli, che viene mandato dalla madre a studiare il latino per poter prendere i voti sacerdotali. Ma Pietro è un uomo che ricerca la dimensione spirituale in maniera così tanto verticale da spingersi sulle vette più alte della Majella, poi ancora sul monte del Molise che da allora prese il suo nome. Era un anacoreta, fuori dal mondo comune egli ricercava Dio nella natura più selvaggia e semplice, fuggiva dal mondo e il mondo lo rincorreva perché tanta era la fama dei suoi miracoli di guarigione. Profondo conoscitore delle erbe naturali, si nutriva di bacche e radici ma conservava in sé una forza immensa. Tanto che peregrinò sino a Lione, a piedi con il suo bastone, per pregare il Papa di non sopprimere il suo neonato ordine monacale. E ottenne tale grazia, con la sua forza d'animo e la sua impassibile e radicata fede nel suo destino, un passo alla volta.

Sarà chiamato al soglio pontificio nel 1924 quando, vacante il seggio da più di 24 mesi e incerti i cardinali durante i conclave, non si riusciva a designare un successore per Niccolò IV, e lui, Pietro, scrisse una profetica lettera ai porporati riuniti a Perugia. Tanta già era la sua fama che i cardinali scelsero proprio lui per sedere sul trono di Pietro. Assunto il nome di Celestino V, il suo papato durerà 18 mesi e si concluderà con il famoso "gran rifiuto" che Dante canterà nella Commedia. Attraverso le analisi storiche il docufilm si addentrerà nelle dinamiche della sua "rinuncia al potere", del suo rapporto con il cardinale Caetani, futuro Papa Bonifacio VIII, e ci lascerà con nuove sensazioni: in primis, la profonda armonia naturale della sua figura e la riverenza verso la sua grandezza. Il suo lascito più importante è la festività religiosa della Perdonanza, che si tiene ancora ogni anno nella basilica di Santa Maria di Collemaggio a L'Aquila, fatta costruire proprio da Celestino V, per concedere l'indulgenza plenaria, la Bolla del Perdono, ai fedeli che fossero passati sotto l'arcata d'entrata della Chiesa. 

Venerato come Santo con il nome di Pietro Celestino, resta un esempio di dignità ed umiltà, nonostante la lontananza nel tempo risulta attualissimo in un mondo sempre più lontano da quel rapporto autentico e armonico con la natura e con la spiritualità interiore. 

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