"La Radiologia Medica", rivista ufficiale della Società italiana di radiologia medica (IF 8.9), ha recentemente pubblicato uno studio promosso dall'Istituto di Radiologia dell’Università “Gabriele d’Annunzio” e della Asl Lanciano Vasto Chieti, diretto dal professor Massimo Caulo, sulla predizione della risposta al trattamento radiochemioterapico dei pazienti con tumore del retto localmente avanzato.
Lo studio, scritto e coordinato da Andrea Delli Pizzi, medico radiologo e ricercatore dell’ateneo teatino, è frutto di una ricerca traslazionale in cui algoritmi di intelligenza artificiale aiutano a selezionare biomarcatori predittivi di risposta al trattamento non solo dalle immagini di risonanza magnetica, ma anche da sangue periferico.
«Siamo i primi al mondo a proporre, per il momento su un numero ancora ridotto di pazienti, un approccio “multi-omico” di questo tipo sul tumore del retto - spiega Delli Pizzi -. Ci auguriamo che questo lavoro possa attrarre altri ricercatori al fine di ampliare il nostro database, nell’ottica di un trattamento sempre più personalizzato per i pazienti oncologici. Assieme al professor Caulo abbiamo pensato di unire le “forze” di due scienze “omiche” come la “radiomica” e la “metabolomica” grazie alla solida collaborazione con il professor Domenico Genovesi, direttore della Radioterapia oncologica e del Dipartimento dei servizi della Asl Lanciano Vasto Chieti, e con i professori Damiana Pieragostino, Paola Lanuti, Piero Del Boccio e Piero Chiacchiaretta del Centro studi e tecnologie avanzate (Cast) della “d’Annunzio”.
Alla ricerca hanno contribuito ricercatori internazionali tra cui Stefano Trebeschi e la professoressa Regina Beets-Tan (Past-President della Società europea di imaging oncologico - Esoi e Past-President della Società europea di radiologia gastrointestinale e addominale -Esgar) del Netherlands Cancer Institute».
Nella foto a sinistra Andrea Delli Pizzi, a destra Massimo Caulo