Rush finale, ultime battute della campagna elettorale. Tra sette giorni il voto sarà andato in archivio e inizieranno i bilanci delle varie coalizioni su voti e seggi. Inizieremo ad avere la mappa della composizione di Camera dei Deputati e Senato della Repubblica. Ma sarà solo l’inizio del lungo cammino che porterà alla nomina del futuro esecutivo.
È scandita dalla legislazione e dalla consuetudine istituzionale la road map dalla chiusura dei seggi al completamento dell’iter per l’inizio della nuova legislatura.
Lo scrutinio inizierà immediatamente dopo la chiusura dei seggi, le prime proiezioni arriveranno in breve tempo. Ma solo a tarda notte probabilmente avremo un quadro esaustivo delle scelte degli elettori anche se non sarà completo e definitivo. Il 13 ottobre è previsto l’insediamento delle nuove Camere e subito dopo, formatisi i gruppi parlamentari, l’elezione dei presidenti.
Superata questa fase inizieranno le consultazioni del Presidente della Repubblica Mattarella per l’incarico a Presidente del Consiglio. È prevedibile, quindi, che si arrivi alla formazione del nuovo esecutivo entro metà novembre.
Su questo scenario incombono i timori di un nuovo 2018 quando nessuna coalizione raggiunse la maggioranza qualificata per sostenere un governo e i due maggiori partiti furono Movimento 5 Stelle e Lega. La formazione del governo Conte 1, sostenuto dai gruppi parlamentari espressione dei due partiti, portò al giuramento addirittura il 1° giugno. Una ripetizione di quello scenario rischierebbe di portare direttamente al 2023, uno scenario la cui eventualità si scontra con i tempi stretti della nuova legge di bilancio. Quindi le previsioni di un nuovo governo a metà novembre, se non anche all’inizio del mese, dovrebbero rappresentare lo scenario più probabile.
fonte foto: governo.it