Lettera di ringraziamento indirizzata dal presidente di Pilkington Italia, Graziano Marcvecchio, ai direttori generali delle Asl Lanciano Vasto Chieti e Teramo.
"Mi permetto di inviarvi questa missiva - si legge - solo perché spinto da un sincero e profondo sentimento di gratitudine. In un momento storico in cui troppo spesso si sente parlare solo di malasanità in Italia, io invece ho potuto constatare l’elevato livello di competenze professionali delle strutture sanitarie degli Ospedali San Pio di Vasto e Giuseppe Mazzini di Teramo e, a volte, bisogna raccontare anche degli avvenimenti belli che troppo spesso, per non dire sempre, sono totalmente ignorati e azzerati dall’unica direzione di notizie tragiche e negative.
Mi riferisco, nella fattispecie, alla Chirurgia Generale di Vasto nonché alla Chirurgia Generale di Teramo.
Ricordo come se fosse oggi quel torrido martedì 18 luglio c.a. allorquando un nostro collega della NSG Germania, in visita per lavoro presso il nostro stabilimento di San Salvo, veniva colpito da una improvvisa e devastante emorragia interna. Trasportato d’urgenza nel nosocomio vastese, entrava in sala operatoria in condizioni estreme, iniziando l’intervento senza conoscere dove e come operare, dove e come cercare il grave problema insorto. Era la sera dell’invasivo blackout in tutto il circondario del vastese, con oltre 45 gradi di temperatura, e pertanto in condizioni di lavorare con i soli server di back up dell’Ospedale. Appena siamo accorsi, a notte iniziata, era immediatamente percettibile la rischiosità dell’intervento, soprattutto perché al buio (e Vasto era letteralmente davvero al buio!) su quale era la strada da perseguire per risolvere il grave problema sanitario in corso.
Ma l’abnegazione, le capacità professionali oltre che umane, nonché una straordinaria predisposizione a non lasciare nulla di intentato nonostante la tragicità del momento, salvavano senza ombra di dubbio la vita al nostro collega, qualità tutte riunite nel sapiente bisturi del Dott. Fabio Fiore ed i suoi assistenti. Non sarei mai in grado di giudicare il valore di una prestazione sanitaria, e lungi da me qualsiasi tentativo per provarci, ma sono invece certamente testimone diretto degli elogi che ci hanno indirizzato i medici dell’ospedale di Stoccarda in Germania per la straordinaria qualità dell’intervento effettuato dal Dott. Fiore, esternandomi, senza alcuna dubbia interpretazione, le sue capacità professionali tecnico-chirurgiche definite dai colleghi tedeschi, di altissimo livello.
È dunque evidente come il Dott. Fiore abbia fatto del Giuramento di Ippocrate il pilastro della sua vita professionale e lavorativa.
Va poi altresì sottolineato come successivamente, e dopo qualche giorno dall’evento, senza nessun minimo accenno di “campanilismo sanitario” o di atteggiamenti da “tuttologia” che spesso purtroppo accadano anche quando si tratta di sanità, si decideva di trasferire il paziente presso il nosocomio di Teramo dove ho avuto la fortuna di incontrare e conoscere il primario Dott. Ettore Colangelo, che ha proseguito le indagini post operatorie ed il decorso per ulteriori due settimane, provvedendo poi al delicato “trasferimento assistito” alla volta di un nosocomio tedesco in Stoccarda: un medico ma soprattutto un uomo di grande umanità che non mi ha mai nascosto in quei giorni di sottolineare e ricordarmi sempre lo straordinario risultato ottenuto in urgenza quella notte in Vasto sotto la guida del Dott. Fiore.
Questi medici, oltre alle eccellenti qualità professionali messe in atto nell’effettuare un così complesso intervento chirurgico ed il successivo difficile percorso post-operatorio, pur facendo parte di Unità Operative e di nosocomi differenti, hanno dimostrato una collaborazione, un affiatamento ed un coordinamento impeccabili. La collaborazione tra le varie Asl e la comunione delle diversità di esperienze e di differenti specifiche professionalità, in questo caso hanno dunque costituito un valore aggiunto e non, come a volte accade, una negazione del venirsi in aiuto, attratti spesso dal pensiero del “fare tutto da soli”.
Mi sono permesso di scrivere questa breve missiva a distanza di ben quasi quattro mesi dall’evento perché ho preferito aspettare il ritorno al lavoro del nostro collega presso i nostri uffici NSG in Germania, cosa avvenuta solo la scorsa settimana. La prima cosa che ha fatto è stata ringraziarci per il nostro supporto ma soprattutto per tutto quello che la Sanità abruzzese è stata capace di fare per lui. Abbiamo vinto nel passato epiche sfide calcistiche con i tedeschi. Questa volta - conclude il presidente Marcvecchio - abbiamo vinto ancora, ma aggiudicandoci una sfida diversa e molto molto più importante di quella sportiva: la sfida della Vita.