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Continuano le proteste per il rinnovo dei contratti degli OSS nella Asl Lanciano-Vasto-Chieti

I sindacati chiedono un incontro con l'assessore regionale alla Salute in mezzo a controversie sul futuro dei lavoratori

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Continua la protesta delle organizzazioni sindacali per chiedere il rinnovo dei contratti degli OSS in scadenza al 30 settembre da parte della Asl Lanciano – Vasto – Chieti.

Le sigle FP-Cgil, Nursind, Nursing up e Usb hanno indetto una manifestazione davanti la sede dell’Assessorato regionale alla Salute, in via Conte a Pescara, per il prossimo 7 settembre dalle ore 10.00 alle ore 12.00.

Secondo i sindacati la Asl avrebbe ancora bisogno di questi 150 dipendenti in ragione della carenza di operatorio socio-sanitari all’interno delle strutture aziendali, a differenza di quanto affermato nel piano del Fabbisogno per l’anno 2023. 

L’Assessore alla Sanità, Nicoletta Verì, e il direttore della Asl teatina, Thomas Schael, avevano ribadito la stabilizzazione di 149 OSS in programma, nonché l’intenzione di procedere allo scorrimento della graduatoria del concorso per il completamento dell’organico. 

A queste assunzioni farà da contraltare il mancato rinnovo di questi 150 contratti, relativi a dipendenti che attualmente lavorano nelle strutture della Asl, al termine del perfezionamento delle nuove assunzioni da scorrimento della graduatoria.

Secondo i sindacati nella valutazione del Direttore Generale, si sono trascurati diversi fattori, a partire dal fatto che gli OSS hanno sostituito l'Ausiliariato e gli infermieri generici, ma i numeri attuali non sono sufficienti per coprire il fabbisogno effettivo. Inoltre, non si è considerato che diverse prescrizioni richiedono agli operatori di essere ricollocati in attività diverse, anche di segreteria. 

Inoltre, nelle considerazioni del management sono mancate riflessioni sulle inidoneità a causa di gravi problemi di salute, che non sono stati rimpiazzati dopo le patologie post-COVID, né del numero di pensionamenti. Inoltre, non si è considerato che nelle aree materno-infantili gli OSS sono impiegati stabilmente in sala parto e in alcuni reparti si è ridotto il numero di infermieri per gestire meglio le attività igienico-alberghiere. 

Allo stesso modo, dicono i rappresentanti degli operatori sociosanitari, non si è tenuto conto del carico di lavoro effettivo, né della presenza estremamente limitata degli OSS nei turni notturni nei servizi 24 ore. In molte Unità Operative, è necessario condividere un OSS assegnato a una specifica UO. Infine, non si è considerato che l'accompagnamento dei pazienti nei codici minori e maggiori dal Pronto Soccorso richiede un numero adeguato di OSS.

Questa situazione, secondo le organizzazioni sindacali, verrebbe confermato dalla necessità di attribuire turni aggiuntivi, doppi turni ed ore di straordinario. A questo si aggiungerebbe l’esigenza di considerare nel fabbisogno unità OSS impiegate nei nuovi reparti e servizi nati implementati durante e dopo il periodo emergenziale. 

“Le OO.SS FP - CGIL, NurSind Nursing up e USB in riferimento al personale OSS precari, in scadenza di contratto al 30 settembre 2023, - affermano i sindacati nel loro comunicato - tengono a esplicare tutta la propria delusione ed amarezza sulle modalità operative e gestionali operate direttamente dalla Direzione strategica ASL 02 di Chieti, ma avallate e condivise dalla Politica Regionale, con particolare riferimento all'Assessorato alla Salute, circa il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori.”

“In ragione di ciò  - concludono - si auspica vivamente che, in concomitanza con la stessa ,l'Illustrissimo Assessore Dott.ssa Verì manifesti la opportuna Sensibilità Politica ed Umana nel ricevere una Delegazione , per meglio argomentare e discutere nel merito, delle ragioni del dissenso verso le decisioni che si intendono adottare.”

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