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Superbonus, il governo stoppa sconti in fattura e cessione crediti

Unica eccezione se è già stata presentata la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata

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Arrivano novità sul fronte del Superbonus, lo strumento introdotto dal secondo governo Conte per l’edilizia e la ristrutturazione di immobili. Nell’ultimo Consiglio dei Ministri è stato approvato un decreto che blocca l’utilizzo dell’opzione dello sconto in fattura o della cessione dei crediti. Opzioni finora alternative alle detrazioni fiscali. 

Lo stesso decreto non consente più alle Pubblica Amministrazioni l’acquisto di crediti già esistenti, obiettivo è quello di evitare nuovo debito pubblico. 

Unica eccezione prevista nel decreto scattata se è già stata presentata la Cila, la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata, il titolo abilitativo che serve per ristrutturare un edificio tramite un intervento di manutenzione straordinaria. 

«Se, come sembra in queste ore, il Governo bloccherà per sempre la cessione di nuovi crediti da bonus senza aver individuato prima una soluzione per sbloccare quelli in corso vorrà dire che si è deciso di affossare famiglie e imprese in nome di non si sa quale ragion di Stato» ha attaccato l’annuncio di  questi provvedimenti in un post su facebook riportato dall’ANSA la presidente dell’ANCE Federica Brancaccio

Secondo i capigruppo M5s nelle commissioni Bilancio e Affari costituzionali Daniela Torto e Alfonso Colucci con questo decreto il governo Meloni «decreta la morte dei bonus edilizi». 

I provvedimenti stabiliti con questo decreto hanno «un duplice obiettivo: cercare di risolvere il problema che riguarda la categoria delle imprese edili per l’enorme massa di crediti fiscali incagliati e mettere in sicurezza i conti pubblici» dichiara il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti nella conferenza stampa successiva alla riunione del Consiglio dei Ministri.

«Con il blocco alla cessione dei crediti e dello sconto in fattura per i bonus edili si perderanno nell'edilizia privata circa centomila posti di lavoro e molte imprese chiuderanno - l’allarme lanciata dal segretario generale della Fillea CGIL, Alessandro Genovesi riportato dall’ANSA - questo è un attacco del governo senza precedenti alle imprese più serie, ai lavoratori del settore e alle famiglie più in difficoltà». Genovesi ha annunciato che se il governo «non tornerà sui suoi passi e aprirà un tavolo di confronto» partirà una mobilitazione che potrebbe sfociare anche in uno «sciopero generale di tutta la filiera delle costruzioni».

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