Un incontro vibrante, emozionante, con momenti di commozione e anche di entusiasmo, ha visto protagonisti ieri gli studenti e le studentesse dell’Istituto Omnicomprensivo “Ciampoli-Spaventa” di Atessa. Negli accoglienti e attrezzati locali dell’Auditorium Italia, a pochi passi dalla centralissima piazza Garibaldi, è stato organizzato un incontro per ricordare le vittime delle mafie e del terrorismo con il Movimento delle Agende Rosse “G. Falcone – P. Borsellino” Abruzzo.
Dopo i saluti della dirigente scolastica Dina Colanzi e l’introduzione curata da Massimiliano Travaglini, referente abruzzese del movimento delle Agende Rosse, i ragazzi hanno potuto ascoltare la testimonianza di Paolo De Chiara e interloquire con loro. Un incontro iniziato e concluso con alcune riflessioni di Paolo Borsellino lette dai ragazzi. Che hanno partecipato attivamente, anche ponendo interrogativi forti ed arguti, dialogando con De Chiara. Direttore di WordNews.it, presidente dell’associazione Dioghenes APS, Paolo De Chiara è giornalista d’inchiesta e autore dei libri "I veleni del Molise. Venti anni di omertà", "Testimoni di Giustizia", "Il coraggio di dire no. Lea Garofalo la donna che sfidò la ’ndrangheta", "Io ho denunciato" e "La fimmina calabrese. Lea Garofalo”.
De Chiara nel suo appassionato intervento ha ripercorso la storia d’Italia, dal risorgimento alle stragi del 1992-1993 e ai giorni nostri, portando la testimonianza di quel che accade nel vicino Molise, dell’assassinio di Lea Garofalo, di momenti drammatici come le stragi terroristiche e mafiose in Italia, sull’importanza della partecipazione pubblica e di informarsi, leggere, studiare, approfondire, ragionare con la propria mente, essere oggi studenti e domani cittadini protagonisti della vita pubblica liberi. ha invitato i ragazzi a rimanere sempre liberi, ad emanciparsi ed essere protagonisti della società e del proprio destino con la cultura (citando don Lorenzo Milani e la scuola di Barbiana) e scevri da ogni condizionamento. Giovani protagonisti, ha sottolineato De Chiara, non di un futuro imprecisato e fumoso ma del presente, oggi, senza mai perdere la memoria del nostro passato (citando Pier Paolo Pasolini e il suo ammonimento all’Italia “paese senza memoria”).