Docenti, assistenti educativi, educatori, associazioni ma anche genitori, nonni, famiglie, cittadini si sono ritrovati ieri a Cupello, in una Sala Consiliare allestita a tema con simboli dell’infinito e fiori dalle tante sfaccettature colorate, come le diversità che caratterizzano le persone con lo spettro autistico, in occasione della seconda giornata dedicata ai Seminari informativi dello Sportello Autismo AtipicaMente.
Un progetto che, presentato il 4 e 5 aprile scorsi, in 8 mesi di lavoro ha fatto tanto, un progetto che “nato nel cuore di una piccola Regione come l’Abruzzo”, riportando le parole del dirigente tecnico dell’USR Giuliano Bocchia intervenuto,“è altamente significativo, come dimostrato anche dal successo che ha avuto a Roma, presso il Ministero dell’Istruzione”.
“Sinergie tra percorsi orientanti e percorsi di vita” il titolo dell’incontro durante il quale sono intervenuti - moderati da Daniela Galante, Insegnante di scuola primaria, referente per l’Inclusione I.C. Monteodorisio e Operatrice presso lo stesso sportello - l’Assessore alle Politiche Sociali Giuliana Chioli, il Dirigente Tecnico dell’Ufficio Scolastico Regionale Giuliano Bocchia e il presidente di ANGSA Abruzzo Alessandra Portinari (in video collegamento), lo psicologo dell’età evolutiva della ASL 02 Tancredi Di Iullo, la Dirigente Scolastica dell’I.C. G. Rossetti di Vasto Cristina Eusebi, alcuni docenti dell’ITSET F. Palizzi di Vasto Loredana Della Penna, Sabrina Di Blasio e Antonio Basilico, la psicologa e docente universitaria de L’Aquila Rachele Giammario, la presidente di Anffas Onlus Vasto Paola Mucciconi e infine Simone Cicchini, appassionato collaboratore del team della Biblioteca Comunale di Cupello.
Al centro del dibattito parole quali sinergia, rete, orientamento, percorso e progetto di vita, e intorno le testimonianze dei tanti che lavorano, collaborano e vivono il mondo dell’autismo e delle disabilità. Testimonianze che, emozionando profondamente i presenti, hanno dato concretezza e forza ai temi affrontanti nel corso dell’intenso pomeriggio formativo; temi che possono essere ben sintetizzati dalle parole chiave “sensibilizzazione, sostegno, inclusione e non stigmatizzazione” pronunciate dall’Assessore Chioli in apertura del convegno.
“Se eravamo partiti da un lavoro di gruppo, poi di squadra, ora – anzi oggi – abbiamo l’orgoglio di poter dire che possiamo parlare di una Rete che va crescendo i cui legami e i cui sforzi vanno intensificandosi.” - ha aggiunto l’Assessore - “Parlare di Autismo non è mai facile. Ma lavorare in sinergia con chi crede nell’importanza di una sfida sociale così determinante, costruttiva, etica, solidale e lungimirante, la ritengo una missione a cui desidero rinnovare il mio impegno e il mio personale sostegno.”.
Partendo dalla consapevolezza che “Fare insieme è la forza del vero cambiamento” (come affermato dall’insegnante Galante) e che per favorire l’integrazione e l’inclusione - ed evitare che nelle classi scolastiche si formino quelle “sacche di isolamento” (citate dal dirigente Bocchia) tra tutti i ragazzi - dunque per affrontare davvero la disabilità,“è necessaria una sinergia di tutte le componenti-persone impegnate in un percorso che ha la presunzione di integrare una persona in situazione di disabilità” (come dichiarato dal dott. Di Iullo), man mano è emerso quanto sia necessario creare dovunque ambienti inclusivi in cui tutti si sentano a casa propria, una casa incui mettere in gioco le proprie diversità, che diventano dei “super poteri” per utilizzare e mettere al servizio degli altri e della Comunità le proprie capacità e competenze.
Il tutto anche con “uno sguardo oltre la scuola”, nell’ottica di una visione aperta al futuro, che si affaccia a quella“finestra sul mondo” - di cui ha ben argomentato la dottoressa Giammario raccontando di un progetto svoltosi anni fa proprio con alcuni ragazzi di Cupello - e che si collega a quel “dopo di noi” su cui si interrogano i genitori e le famiglie di ragazzi dello spettro autistico.
“È una questione enorme davanti alla quale non si può lasciare solo il genitore.” ha affermato in merito la Dirigente Eusebi “Questi ragazzi sono figli di tutta la Comunità e tutti siamo chiamati a rispondere e a trovare soluzioni. Noi abbiamo il dovere di accompagnarli nel loro percorso di formazione e crescita attraverso l’individuazione di competenze, aspirazioni, potenzialità, sensibilità e processi concreti”. Parole che sottolineano l’importanza di una didattica orientante che permetta di pensare a una persona nella sua globalità, nella sua socialità e nella necessità di un inserimento che vada oltre la vita familiare e si apra al mondo del lavoro.
Alle parole della Eusebi hanno fatto eco quelle dei docenti della Scuola Secondaria di secondo grado dell’ITSET F. Palizzi di Vasto, in rappresentanza della Dirigente Scolastica Nicoletta Del Re, alla guida anche dell'I.C. Monteodorisio, che hanno portato la loro testimonianza su come i percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento possano partecipare all’inclusione di tutti gli allievi. Percorsi finalizzati all’orientamento verso il mondo del lavoro e lo studio universitario attraverso l’alternanza di un periodo di formazione e di progetti formativi personalizzati per essere inseriti in aziende presso cui svolgere attività.
Il ruolo della famiglia, cosa vogliono e cosa si aspettano dalla scuola e dalla società i genitori di ragazzi con disabilità, l’importanza della progettualità e della rete sono stati gli argomenti affrontati dalla Presidente delle Associazioni Partner del Progetto Sportello Autismo, Alessandra Portinari per ANGSA Abruzzo e Paola Mucciconi per ANFFAS Abruzzo.
“Quello dello Sportello Autismo AtipicaMente è un progetto che dà respiro a questo mondo, che spesso viene accusato di tante mancanze in materia di autismo.” ha esordito la Portinari “È sempre fondamentale costruire la rete sul territorio, una rete non soltanto fatta di protocolli ma una rete che concretamente si basa su azioni nel momento in cui c’è bisogno di rimboccarsi le maniche.”.
Concretezza evidente nell’impegno con cui l’Associazione ha promosso momenti di formazione degli insegnanti grazie a professionisti che ruotano intorno ad essa: “La formazione all’inizio ha messo in luce effettivamente come pochi conoscevano veramente quale approccio avere con un ragazzo autistico.”. E la rete serve proprio a questo: “la rete è importante perché permette soprattutto di capire come il bambino si muove nei vari ambienti. Ci permette di aprire un mondo e di intervenire in maniera più incisiva.”: ha concluso la Presidente, sottolineando anche l’importanza della consapevolezza da parte degli altri e di tutti gli attori sociali circa l’autismo, per i genitori che non devono ogni volta dare spiegazioni di fronte a comportamenti “strani” dei propri figli.
“Da sempre Anffas lavora sul progetto di vita ed è una politica che portiamo avanti perché ci rendiamo conto che in assenza di progettualità non c’è riconoscimento della persona, non c’è riconoscimento della dignità di questa persona.” ha affermato la Mucciconi, ripercorrendo ciò che i genitori vivono sia nel periodo di formazione nei diversi ordini di scuola ma anche e soprattutto dopo, nella società, alla ricerca della propria identità, libertà e autonomia.
“È necessario pensare al progetto di vita, cioè alla crescita di questa identità definita all’interno della società per la persona con disabilità.” ha aggiunto, sottolineando come esso “debba essere impostato sin dalla tenerissima età, dalla culla”, proiettandolo lungo tutto l’arco della vita di un ragazzo. E per fare ciò fondamentale è anche quella rete che ruota intorno alla famiglia sostenendola, supportandola e rispettandola, nel comune obiettivo di realizzare un “abito su misura” per ogni bambino/ragazzo speciale.
E proprio alla voce di un ragazzo speciale di nome Simone Cicchini, orgogliosamente cupellese, collaboratore del Team di ricerca della Biblioteca Comunale Cupello, è affidata la conclusione di un pomeriggio di studio, emozioni, sogni e speranze. Raccontando il suo percorso di vita, ha portato la sua testimonianza di come anche chi vive nello spettro autistico possa affacciarsi e guardare oltre quella finestra sul mondo e progettare il proprio percorso di vita: “L’autismo non è e non deve essere una limitazione ai sogni, alle nostre ambizioni o più semplicemente a tutto ciò che fa parte della nostra quotidianità.” ha affermato “Ho accolto con grande orgoglio l’opportunità datami dalla Dirigente Eusebi di collaborare con lo Sportello perché mi permetterà di essere un aiuto concreto per ragazzi autistici, ai quali mi sento di dire: Credete in voi stessi.
Non c’è nulla di sbagliato in voi perché avere la sindrome di Asperger è come avere un super potere; siate consapevoli di avere un dono. Ognuno di voi è in grado di condurre una vita normale e di successo!”.
Davvero un “faro di speranza” Simone in un mondo, quello dell’autismo, da affrontare “cuore e testa” come ha affermato ancora l’Assessore Giuliana Chioli: cuore per sentirsi uniti e solidali con chi ne è affetto, adolescenti o adulti, limitati o privati della condivisione con gli altri di emozioni, interessi e obiettivi comuni, per comprendere il dramma dei loro familiari, il dolore e la fatica di rapporti affettivi, la disperazione del silenzio o di parole e frasi inadeguate al contesto di riferimento; testa per ricercare e realizzare opportuni interventi abilitativi e trattamenti efficaci, per farlo tempestivamente e su basi scientificamente fondate; cuore e testa, insieme, per creare una rete di collaborazioni e sinergie tra Stato, Regioni, Enti locali, Associazionismo e famiglie, in modo da rendere le persone affette da autismo integrate, quanto più possibile, nel contesto familiare, amicale, scolastico, occupazionale e più largamente sociale.”.