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"Il mio dono per le generazioni future", l'omaggio ad Alfredo Paglione

redazione
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Saranno celebrati venerdì 2 dicembre, alle ore 10 nella Chiesa del Sacro Cuore a Chieti, i funerali di Alfredo Paglione, gallerista d'arte e mecenate spentosi ieri all'età di 86 anni.
 
Il ricordo di Antonio Bini (direttore rivista Abruzzo nel Mondo) - Il grande mecenate dell’arte, scomparso a Giulianova, era nato a Tornareccio il 3 marzo 1936. Dopo i suoi studi a Chieti (città che il 25 novembre scorso gli aveva conferito la cittadinanza onoraria), si era trasferito a Milano. Importante gallerista e organizzatore di mostre in ambito internazionale. A partire dal 1997 è iniziato il suo percorso di mecenate nei confronti della sua regione d’origine, con il Museo dello Splendore di Giulianova, cittadina dove aveva scelto di vivere dopo il rientro in Abruzzo. Con la Fondazione nella cui denominazione ha voluto ricordare la moglie Teresita, ha proseguito la sua generosa attività di mecenate in favore di vari musei come il Barbella a Chieti, il Museo Universitario di Chieti, Vasto, Atessa e da ultimo l’Imago Museum di Pescara. Donazioni stimate in 1.500 opere, di numerosi artisti tra cui ricordiamo Aligi Sassu, Ortega, Mensa, Maya, Caroll, Forrestall, River ecc. Non dimenticò mai la sua Tornareccio ideando il progetto dei mosaici in piazze e strade del paese del miele. Oggi è noto come paese dei mosaici. 
 
Come amico personale da anni credo che il miglior ricordo della sua straordinaria umanità, generosità e sensibilità culturale possa essere costituito riportando il suo pensiero con cui cercava di spiegare il senso del suo donare. Credo di poter dire che si attendesse di più dagli abruzzesi, non tanto in termini di riconoscenza personale, che non è comunque mancata, quanto soprattutto come crescita delle istituzioni nella organizzazione e valorizzazione complessiva del patrimonio artistico e culturale della regione.
 
“Il mio dono per le generazioni future” Alfredo Paglione
Attraverso le mie donazioni desidero che la bellezza raggiunga il maggior numero di persone, che riempia i loro occhi e tocchi il loro cuore e faccia loro percepire la luce che c’è sempre oltre il buio. Un cammino che continua e che ha come filo conduttore il mio omaggio soprattutto ai giovani, che sono il futuro e la speranza di questa Italia che non sa più dare fiducia, spazio, lavoro ai suoi figli. Per loro ho voluto diffondere richiami all’arte e alla bellezza: e come se accendessi dei piccoli fuochi. Mi auguro che vengano ben accolti, alimentati e fatti crescere nel tempo, per aiutare i giovani a ricercare la bellezza che, come è stato per me, li farà vivere meglio e risponderà alla loro sete di grandi orizzonti !” (tratto da Il Fascino dell’Immagine, di Sandro Parmiggiani, Ianieri editore, 2014)
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