Si sta concludendo il periodo delle feste e tra poche ore ricomincerà la normale quotidianità, con i suoi affanni e le sue corse, le ore cadenzate dal lavoro e dagli impegni di ogni giorno. Sono state settimane di gioia, allegria, veglioni, cene, notti magiche ad attendere i doni e l’arrivo del nuovo anno.
Ma non per tutti e, anzi, le notti di festa per alcuni sono i momenti più freddi, bui e angoscianti della giornata. A loro volge lo sguardo, tutto l’anno e ancor di più in settimane come queste, la Comunità Papa Giovanni XXIII. E a Chieti e dintorni la Capanna di Betlemme. Seguendo le orme del fondatore don Oreste Benzi, le cui notti erano tutte incendiate dall’incontro e dall’empatia per chi non partecipa al banchetto del ricco epulone. Nottate passate a parlare e strappare dalla strada donne sfruttate e senza fissa dimora, impoveriti ed emarginati. A tutte e tutti loro, in queste settimane, sono tornati a porgere la domanda dei volontari della Capanna di Betlemme, una domanda carica di significati e di passione per gli altri, per l’umanità lacerata e dimenticata da tanti: “posso stare con te?”.
Dopo la Santa Messa con il vescovo Bruno Forte per l’inizio del 2023 la Capanna di Betlemme ha chiuso le attività del campo “In piedi costruttori di Pace”, una tre giorni di “straordinaria bellezza” con gli ultimi e ragazzi provenienti da varie parti d’Italia.
Queste alcune riflessioni condivise durante il campo.
“ È una scelta che c'entra tantissimo con Gesù ed il senso di ingiustizia che mi ha spinto ad andare a vedere cosa c'è dall'altra parte del mondo”
"Dove vivono stra ricchi da una parte e stra poveri dall'altra parte"
“Quando abbiamo del superfluo è rubato ai poveri”
“Bambini di 7 anni che scappano dalle loro famiglie perché non avevano nulla da mangiare e di cui vivere e si aggregano alle bande di strade”
“Noi li incontriamo e doniamo momenti di umanità”
“Non buttate la vita nel cesso, che significa pensare solo a sé stessi!
La vita ha senso se spesa per qualcuno”
“Uscire da sé stessi, mettersi in ascolto degli altri”
“Siamo tutti contro la guerra ma è molto più difficile nel quotidiano”
“Dentro di sé e nelle relazioni con gli altri, quelli che incontri tutti i giorni, avere un atteggiamento di apertura verso l'altro”
“Se fai pace con le persone che ti stanno intorno, e ti impegni ad amare , a voler bene , allora si può aver fede e fiducia che finiscano le guerre nel mondo”
"La grande sfida dell'amore è guardare l'altro negli occhi,volergli bene, accettare le scocciature, anche quando cercano di farti perdere la pazienza , rimanere stretti”
“Costruire la pace ogni giorno ogni ora ogni minuto con le persone che abbiamo
accanto”
"Come affronti la sofferenza ?”
“ Se non era per Gesù io non ci stavo qua, mi scocciavo in fretta”
“La fede non è un discorso ma una relazione che incontri nei poveri e nelle situazioni quotidiane”
“ Non Gesù nell'alto dei cieli ma di tutti i giorni”
“E non abituarsi al male ma stare con l'animo sveglio e attento”
“ Non bisogna arrendersi, ma stare attenti ai poveri che bussano, donare il tuo sorriso , ascoltare i suoi bisogni, le sue parole”
“Realizzarsi significa : sforzarsi tutti i giorni di fare qualcosa importante per sé stessi e per gli altri!”
“ Fare una buona conoscenza delle persone e poi rispondere ai bisogni”
“ Bisogna andare a toccare la carne dei poveri altrimenti non esiste vita spirituale se non decidiamo di metterci le mani, nella loro carne”
“Mi chiudevo , pensavo: è davvero questo quello che voglio? Sento che sto lasciando qualcosa”
“Ho visto un sentimento di fratellanza che mi ha colpito da subito e che ha cambiato anche il mio atteggiamento e mi sono sentito più libero, meno impaurito , di instaurare un rapporto”
“Uscire dal metro quadro dove ogni cosa sembra dovuta , ma andar fuori a guardare le stelle”
“Ogni volta che un senza dimora saliva dentro la mia macchina è stato il momento più bello di questo campo”
“L'abbraccio con una prostituta in strada è stato il momento più emozionante di questi 3 giorni”
“La cura della relazione che si riesce a creare con le persone che vivono in strada”
“La relazione è la chiave di lettura dell'incontro con l'altro”
“Aveva un sorriso, era felicissimo, aveva un sorriso bello spontaneo, sono scoppiata a piangere, vederlo lì contento è stato un dono enorme, un dono di Dio”
“Per costruire bisogna prima demolire dentro di noi qualcosa, ogni scelta sacrifica qualcosa che necessariamente dobbiamo lasciare affinché possiamo moltiplicarci nell’altro”
“Lo stare, l’esserci, trasforma le sensazioni da non piacevoli a piacevoli”
“ Devo solo imparare a buttarmi e a non avere paura di essere giudicata”
“A volte mi dimentico che anche gli altri soffrono”
“Una prostituta mi ha detto che per lei Dio è tutto, che senza Dio non potrebbe vivere”
“Una visione diversa”
“Siamo partite con il botto”
“ Ho capito che devo aprirmi di più con gli altri, ho sempre avuto difficoltà a esprimere i miei sentimenti”
“Sentirmi dire alla mezzanotte da una senza tetto " ho tante cose belle " mi ha scardinato il cuore di gioia e amore”.