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Disabilità e carcere: vivere nonostante gli ostacoli e i pregiudizi

A Chieti la storia di Simona Anedda e Claudio Bottan con Voci di Dentro

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«Una storia semplice e straordinaria» è il titolo dell’evento che si terrà oggi pomeriggio alle 16.00 presso il Teatro Marrucino di Chieti, organizzato da Voci di Dentro. La storia semplice e straordinaria è quella di Simona Anedda e Claudio Bottan, due vite segnate dalla malattia e dalla detenzione che si sono incontrate e insieme stanno superando tante barriere della società odierna. 

Simona anni fa ha scoperto di «essere malata di sclerosi multipla progressiva e comincia a paralizzarsi fino a non poter camminare più, a non usare le braccia», Claudio «con l’esperienza di anni di carcere, cerca di vincere la “carcerite” con la scrittura, e collabora a riviste e giornali perché sente che scrivere è un mondo che non lo giudica per quello che ha fatto (come la società) ma per quello che vale, le sue aspirazioni, la verità che racconta, e come la racconta» presenta i due protagonisti dell’incontro Voci di Dentro. Claudio «un giorno deve raccontare di Simona in un’intervista – prosegue la presentazione di Voci di Dentro - lui e lei si conoscono ma quello che nasce non è solo un articolo ma un cammino» in quanto «capiscono di avere in comune molte cose: paura e voglia di vincere il pregiudizio, sfida di ricominciare per essere visti oltre l’apparenza o le etichette: malata e disabile lei, che però vuole viaggiare, ex detenuto lui, che vuole rifarsi una vita».

«Una storia semplice e straordinaria» per Voci di Dentro: «parla di fiducia verso l’altro, di accoglienza e resilienza, di aiuto a chi si sente diverso ma cerca di vivere “come e con gli altri”», di quell’uguaglianza nella differenza «per una società che non scarta nessuno» e che è il valore di Voci di dentro. 

Durante l’incontro di oggi pomeriggio «con una donazione di 20€ sarà possibile acquistare il libro di Chiara Cerigato A cosa pensi (postfazione di Claudio Bottan) sulla storia di Simona e il Calendario Volti di dentro dell’Associazione – rende noto Voci di Dentro - il ricavato servirà a finanziare il sogno di viaggiare di Simona e i progetti di redazione in carcere di Voci di dentro».

Ieri mattina un primo incontro si è tenuto con gli studenti dell’ITCG Galiani-De Sterlich di Chieti. «Tutto il peso della mia detenzione è niente rispetto al coraggio di lei che, malgrado quello che ha, non demode» ha dichiarato ai ragazzi Claudio Bottan. «Il coraggio di Simona nell’affrontare la malattia, viaggiando “a modo suo da disabile” da un lato, e dall’altro l’esperienza della detenzione nella vita di Claudio, che affronta il mondo di fuori dopo il carcere, iniziando un altro viaggio, quello con un nuovo se stesso – la sintesi della mattinata della redazione di Voci di Dentro - due pesi (e due sofferenze), che così diversi si sono potuti comunque incrociare e diventare quella “storia semplice e straordinaria”» che Voci di Dentro ha portato dentro la scuola «con la collaborazione e i contributi delle Istituzioni ed Enti coinvolti: CSV Abruzzo, Comune di Chieti, il progetto Scuola e Volontariato CNA Chieti, Delegazione FAI – Chieti».  

I «pesi» che  «sono sembrati persino volare leggeri con le loro parole, perché Simona Anedda ha presentato al pubblico dei ragazzi la sua condizione come una nuova normalità. A tutti dovrebbe sembrare normale che un disabile in carrozzina debba e possa fare alcune cose, molte cose: trovare un bagno adatto, fare il turista, accedere a marciapiedi, prendere mezzi. Mentre sappiamo che così normale la vita di un disabile non è – il racconto della mattinata della redazione di Voci di Dentro - 

La mattinata con Simona Anedda e Claudio Bottan è stata racconto e testimonianza che dal carcere si esce e si fa i conti con una società che nega altra normalità: la normalità di trovare casa e lavoro, di non essere solo e più giudicati ma ri-presi, di dimostrare che si è disposti a dare e fare la propria parte. Perché le persone possono cambiare. Accade e può bastare a farlo accadere - come ci ha raccontato Claudio Bottan - un semplice abbraccio».

 

 

 

 

 

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