La notizia è piombata improvvisamente, in una fredda serata di novembre, facendo rapidamente il giro di Vasto e non solo: è morto l’artista vastese Mario Pachioli.
«È salito al cielo, tra le braccia del Signore, Mario Pachioli – il ricordo del sindaco Francesco Menna che lo ha ringraziato per tutto quello che ha donato e rappresentato per tutta la comunità - Artista e scultore di fama internazionale ha dato lustro a Vasto, dando vita ad opere famose e facendo conoscere la sua maestria nel mondo».
«Ti saluto, caro Mario, con la gratitudine più sincera per come hai illustrato la nostra comunità cittadina, realizzando un percorso artistico e professionale le cui tracce non scompariranno – il commosso commiato dell’assessore alla cultura Nicola Della Gatta - mi piace pensarti nel paradiso degli artisti da dove saprai continuare ad ispirarci a custodire la bellezza che per te è "fonte di vita che vince il tempo"».
«Per me l’arte è fonte di vita, è una dolce compagna che è sempre al mio fianco e non mi abbandona mai; condivide con me gioie e dolori e, soprattutto nei momenti difficili, mi sostiene sempre. È una compagna che non si può tradire, più la si conosce e più la si ama». Con queste parole Mario Pachioli ha esordito sul suo sito web. Questa la sua biografia che riprendiamo da una nostra pubblicazione di tre anni fa.
Lo scultore Mario Pachioli fin da giovane decise di trasferirsi a Firenze, la culla del rinascimento e dell’arte per eccellenza, frequentando l’Accademia delle Belle Arti diplomandosi nel 1973 sotto la guida del maestra Antonio Berti, che dichiarò negli anni a seguire: «Lo scultore Mario Pachioli è stato mio allievo per quattro anni e cioè per tutto il corso, all’Accademia di Belle Arti di Firenze e lo ricordo con vivo affetto per la sua aderenza alla rispettosa disciplina degli insegnamenti, per il suo calore umano, per la civiltà dei suoi modi e lo ricordo anche per l’ammirazione che avevo fin da allora e tanta più ho adesso, per il suo talento artistico».
Subito dopo il diploma iniziò ad esser chiamato per grandi opere in tutto il mondo:
Primo Premio Scultura, concorso “Centro Turistico Giovanile”, Firenze, 1973;
Mostra personale “Gruppo Donatello” Firenze, 1975;
Premio “S. Egidio” per la scultura, Firenze, 1976;
Invito per inserimento nel Contemporary Sculpture Center, con Greco, Manzù e Marini, Tokio, Giappone, 1980;
Mostra personale Palazzo dei Congressi, premiazione “Aquila d’oro” stemma realizzato per la Camera del Lavoro, Firenze, 1980;
Monumento a Padre Pio, Ospedale Civile di Vasto (Chieti), 1983;
Inserimento nei Musei Nazionali di Cracovia e Varsavia, Polonia, 1985 – 1986;
Monumento a Padre Pio, Chiesa dei SS. Gervasio e Protasio, Firenze, inaugurato da Madre Teresa di Calcutta, 1986;
Trittico monumentale “Resurrezione” a frontone per il cimitero di Casalbordino (Chieti), 1987;
Inserimento nel Museo Civico di Stia (Arezzo), con Annigoni, Berti, Manzù e Marini, 1988;
Monumento “All’Agricoltura”, Pollutri (Chieti), 1988;
15 pannelli “I misteri del Rosario” (100 cm x 100cm), Chiesa dei SS. Gervasio e Protasio, Firenze, 1990;
Busto al “Senatore Giuseppe Spataro”, Vasto (Chieti), 1992;
Commissione per un portale di 8 pannelli sulla vita di S. Pietro, Parrocchia di S. Pietro, Vasto (Chieti), 1992;
Monumento a “Padre Pio e il bisognoso”, S. Nicandro Garganico (Foggia), 1993;
Mostra personale, Galleria del Mondo, Fremantle, West Australia, 1994;
Casa di Dante, “Firenze Immagine, Memoria e Prospettive”. Presentazione di un progetto per la realizzazione di una scultura per una piazza di Firenze, 1994;
Palaffari, Vetrina degli Artisti Contemporanei, Firenze, 1994;
Primo premio 1994, “Riconoscimento alla cultura artistica italiana”, Rotary Club, Vasto (Chieti),1994;
Galleria Valiani, Pistoia, 1995;
Mario Pachiol e Anne Archer, Fondatrice Artist for Human Rights, Firenze, 2008
Monumento in onore dei Caduti di tutte le Guerre, Comune di Scerni (Chieti), 1995;
Invito alla mostra “Firenze: Arte e Telematica” nella Basilica di San Lorenzo, Firenze, organizzata dal Centro Internazionale per le Attività Artistiche Contemporanee, 1995;
Monumento in commemorazione del centenario della nascita di Raffaele Mattioli (Presidente della Banca Commerciale Italiana), Vasto (Chieti), 1996;
Busto a Padre Pio, Scerni (Chieti), 1996;
Inserimento nel Museo di Sant’Antonio, San Buono (Chieti), 1996;
Inserimento nel Museo Nazionale del Bargello, Firenze, 1997;
Mostra antologica Basilica del Carmine, Firenze, 1997;
Mostre itineranti a Monterrey, Cancun, Saltillo, Città del Messico, Messico, 1997 e 1998;
Inserimento nel Museo Archeologico del INAH, Centro de Convenciones, Cancun, Messico, 1997;
Medaglia “Lorenzo il Magnifico” emblema della Biennale Internazionale Arte Contemporanea, Firenze, 1997;
Premio “Il Golfo D’Oro – Stefania Rotolo” XVI° Edizione. Riconoscimento alla carriera artistica, Vasto (Chieti), 1998;
Monumento a Padre Pio, Chiesa di S. Remigio, Firenze, 1998;
Medaglione commemorativo a Enrico Caruso, Villa Gisella, Firenze, 1999;
Medaglia a Filippo Palizzi, commemorazione del centenario della morte, Museo Archeologico Palazzo Davalos, Vasto (Chieti), 1999;
Gruppo scultoreo “Il Presepe, Natale 2000”, Chiesa di San Remigio, Firenze, 2000;
Busto a Padre Pio, Piazza San Remigio, Firenze, 2001;
Medaglia commemorativa per la santificazione “San Pio da Pietrelcina”, Città del Vaticano e San Giovanni Rotondo (Foggia), 2002;
Premio “Lorenzo il Magnifico” Biennale Internazionale Arte Contemporanea, riconoscimento alla carriera artistica, Firenze, 2003;
Premio “S. Michele”, riconoscimento alla carriera artistica, Vasto (Chieti), 2005;
Scultura commemorativa “Greta Garbo” nel centenario della nascita, Firenze, 2005;
Onorificenza “Medaglia Beato Angelico patrono universale delle arti e degli artisti”, riconoscimento alla carriera artistica, Firenze, 2005.
Mario Pachioli è stato uno scultore che ha ricevuto attestati di stima e ha coltivato un’amicizia profonda Franco Zeffirelli che dichiarò: «A Mario Pachioli, sbalorditiva reincarnazione dei nostri Grandi, mano e spirito, che può ancora restituirci intatti i valori che possono rifiorire ancora. Con la mia più sincera ammirazione e amicizia».
Come riconoscimento alla carriera artistica, a Firenze nel 2005 la commissione scrisse: «Per la sua scultura che parte da un rigoroso studio accademico che, liberandosi dalla soluzione oleografica, giunge a realizzazioni originali, adattando le sue immagini al suo mondo interiore, donando ad esse leggerezza e drammaticità, fino ad esprimere movimento a queste figure, quasi liberandole dai fluenti impasti della materia di cui sono composte».