Polemiche sul raddoppio ferroviario Roma-Pescara: Chieti si unisce alla mobilitazione

Il comune di Chieti si mobilita contro la decisione del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica di procedere con il progetto

Armando Travaglini
22/04/2023
Attualità
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Il raddoppio della linea ferroviaria Roma-Pescara ancora al centro delle polemiche dopo il parere favorevole al progetto di fattibilità tecnico economico del primo lotto, che riguarda l’interporto di Manoppello, emessa dalla Commissione Via del Mase.

È di ieri la notizia che il comune di Chieti si unirà alla mobilitazione amministrativa dei comuni interessati dall’opera, Tra cui San Giovanni teatino e Manoppello, contro la decisione del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. 

Sono stati il sindaco di Chieti, Diego Ferrara, e il presidente della commissione speciale per la Ferrovia, Vincenzo Ginefra, ad annunciare la volontà dell’amministrazione comunale di agire, affermando che “si tratta di una questione di contenuto e principio perché la VIA positiva che il Ministero ha riconosciuto all’opera, non tiene assolutamente conto della voce dei territori, delle alternative alla formulazione più impattante del progetto, dell’apertura alle istanze della cittadinanza e dei cittadini che non possono essere sottovalutate o, peggio, ignorate come sta accadendo.” 

“Bisogna riconoscere al territorio la sua importanza, - spiegano i due amministratori - perché questa opera possa esprimere tutto il potenziale positivo che ha e non venga percepita solo come un danno. La formulazione iniziale impatta con attività economiche, residenze private, lo abbiamo già detto e non per partito preso, perché la mobilitazione è trasversale e ci unisce a Comuni che hanno diverse posizioni politiche. Sindaci con i quali abbiamo fatto un percorso sinergico e continueremo a farlo, mettendo insieme le forze anche su questo fronte. “

Sentiremo i Comuni e il nostro Ufficio legale per comprendere come agire, - aggiungono Ferrara e Ginefra - di certo non staremo con le mani in mano, in questo rispondendo anche all’istanza che ci è stata rappresentata dalla Commissione che rappresenta il Consiglio. Ora più che mai c’è la conferma dei nostri dubbi, che non ci fosse alcuna intenzione di venire incontro a una visione che deve essere necessariamente diversa, perché la prima stesura non tiene conto di tante cose.” 

“Pensavamo che con la mediazione della Regione – concludono Diego Ferrara e Vincenzo Ginefra - si potesse arrivare a una giusta mediazione, prendiamo atto che così non è stato e non possiamo che individuare ogni mezzo di natura tecnico-giuridica a tutela del territorio".

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