L'ortonese Angelo Di Salvatore è il vincitore del Premio Letterario Internazionale Giovanni Bertacchi 2022 per la narrativa

Angelo Di Salvatore con “Hotel Finalmente” vince il Premio Letterario Internazionale Giovanni Bertacchi 2022 per la narrativa

04/11/2022
Cultura
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Dopo i numerosi premi letterari nazionali e internazionali, già assegnati in passato all'autore Angelo Di Salvatore per le sezioni della poesia, narrativa e teatro, nel pomeriggio del 15 ottobre 2022 presso il Castel Masegra di Sondrio, dopo la premiazione dei finalisti del premio, si è avuta la proclamazione del vincitore ortonese per la sezione unica di narrativa (racconto - favola - saggio - diario - epistole).

L'opera vincitrice di Angelo Di Salvatore ha come titolo “Hotel Finalmente” e riassume, in un racconto, la storia di uno scrittore, solo in un hotel alla ricerca d'ispirazioni letterarie, che viene sorpreso da un incontro con una giovane donna che lo cerca, lo riconosce e lo preferisce affinché insieme possano finalmente sperimentare il proprio desiderio di completezza.

La cerimonia di premiazione si è svolta all'interno di un festival letterario tenuto a Sondrio e patrocinato da decine di comuni di tutta la Val Tellina, alla presenza di prestigiosi autori, tra i quali si segnalano Francesco Baccini (cantautore) e Davide Rondoni (poeta) intervenuti nella serata di gala presso il teatro di Sondrio.


 

Serata celebrata in omaggio all'autore americano Jack Kerouac, considerato uno dei più importanti scrittori statunitensi del XX secolo, nonché "padre del movimento beat", noto soprattutto per il suo romanzo autobiografico On The road (Sulla Strada)

Il premio Bertacchi ha un particolare prestigio in quanto teso a valorizzare il poeta lombardo che abbandonò volontariamente l'insegnamento universitario al fine di prendere posizione ufficiale contro il fascismo. La sua poesia subì fortemente l'influsso di Giovanni Pascoli, sia per quanto riguarda la ricerca delle forme metriche, sia per il caratteristico gusto per le descrizioni del paesaggio. Fu docente di letteratura italiana presso l'Università di Padova dal 1916 al 1938.


 

Angelo Di Salvatore non era di certo sconosciuto alla giuria lombarda in quanto nel 2021 si è aggiudicato il terzo premio nella sezione poesia ed ancor prima, nel 2020, il secondo premio nella stessa sezione poesia. composta in piena pandemia Covid 19, dal titolo “Vita”.


 “Vita”, poesia che nasce in un tempo permeato dal pericolo al quale reagire; ed è la visione della foresta tropicale all'imbrunire, scossa da un poderoso temporale. Un animale primitivo (iguana rossa) ha il riposo violato dalla pioggia che invade la propria tana. L'animale sfida il pericolo trascinandosi fuori dal rifugio, arrampicandosi sul bambù gigante, affrontando la pioggia, il vento e il rischio della caduta; superando anche le paure che conserva nella propria memoria. Raggiunge la cima e da lì, sentito da ogni essere vivente nella foresta, urla alle stelle la propria voglia di vita.

 

V I T A


 Aghi obliqui d'acqua feroce

ordito pluviale muschiato

imbrunito

squarciato da tagli di luce.

Gole forestali

a valle sgravano lingue di fango verde

che leccano gli oceani di Costarica.

La goccia penetra

scava la tana

unge la pupilla

dell'iguana ramata.

È scosso il riposo,

il fiuto del vapore selvaggio

innesca l'idea primordiale

della vita ribelle alla morte nel gelo

e germoglia nel comando al corpo

trascinato e graffiato

fino alla scorza del gigante bamboo

artigliato e scalato.

La squama imbevuta, battuta

e la caduta soffiata in gioco

tracciano il senso mosso della salita.

E ancora l'incaglio della memoria

da traversare,

l'abbandono alla dischiusa

l’insidia dal fiume

il ventre lacerato dall'arpia

l’agonia per la fame.

Ma oltre ogni fatica cruda

permane la vita

che cerca la vita,

per offrire ai cuori animali

l’esempio dell'iguana ansimante

sulla cima del mondo

raggiunta,

il morso sgranato alla stella madre velata

con l’urlo da carne, nervi e sangue,

l'urlo sferzato della vita

che impone la vita.


 

Angelo Di Salvatore ha svolto brevi attività giornalistiche in ambito regionale. Si è laureato in giurisprudenza presso l'Università La Sapienza di Roma. Svolge la professione di avvocato e dal 2000 è Giudice Onorario presso il Tribunale di Pescara. Ha pubblicato nel 1990 una raccolta di proprie poesie e testi giovanili dal titolo “I Padroni del Cane”, con prefazione di Ermanno Circeo (Università Gabriele D'Annunzio); nel 2014 un romanzo dal titolo “Mammonamicus”, con prefazioni di Giuseppe Fidelibus (Università Gabriele D'Annunzio) e Angela Tiberio, e nel 2015 un'opera teatrale dal titolo “Exodos (Fabula Italica)” rappresentata dagli studenti del Liceo Classico di Lanciano nei teatri abruzzesi.

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