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“Una rosa per Norma”, si conclude il ciclo di cerimonie per ricordare la ragazza violentata, infoibata e uccisa

Il Comitato 10 febbraio organizza l’ultima commemorazione a Lanciano

Alessio Di Florio
26/10/2024
Cultura
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Una rosa per Norma” è la mobilitazione nazionale per ricordare la ragazza violentata, infoibata e uccisa morta tra il 4 e il 5 ottobre 1943. Tante cerimonie si sono svolte in tutta Italia organizzate dal Comitato 10 febbraio. La sezione provinciale di Chieti guidata da Andreana Colangelo ha deposto una rosa e commemorato Norma Cossetto in vari comuni, Casalbordino, Cupello, Monteodorisio e San Salvo. Domattina alle 11 presso Largo Martiri delle Foibe a Lanciano si terrà l’ultima cerimonia di questo ciclo.

Norma Cossetto, studentessa universitaria laureanda in Lettere e Filosofia presso l’Università di Padova, fu violentata, infoibata e uccisa dai partigiani titini la notte tra il 4 e il 5 ottobre del 1943, 81 anni fa. Rinchiusa nelle carceri di Parenzo, fu legata ad un tavolo e violentata ripetutamente da diciassette aguzzini. Una donna che abitava lì vicino la sentiva implorare pietà, chiedere acqua, invocare la mamma. Condannata a morte dal locale “tribunale del popolo”, fu condotta fino all’orlo della foiba di Surani, dove fu nuovamente violentata, le furono recisi i seni, spezzate braccia e gambe e fu sottoposta ad ulteriori orrori prima di essere infoibata. Anni dopo, su indicazione del Prof. Marchesi, le fu conferita la laurea Honoris Causa dall’Università di Padova. Il Presidente Ciampi le conferì la Medaglia d’Oro al Merito Civile.

«I suoi aguzzini volevano cancellarne il ricordo, far sparire il suo cadavere, annientare la sua esistenza. Non sapevano che il loro gesto criminale avrebbe consegnato Norma all’immortalità – sottolinea il Comitato 10 febbraio della provincia di Chieti - Non sapevano che avrebbero trasformato Norma nel simbolo delle donne che, ancora oggi, in tempo di pace e durante i conflitti armati, sono vittime di violenze e dei cosiddetti “stupri di guerra”. Norma scelse di non rinnegare la sua italianità e restò italiana fino all’ultimo respiro».

«Con queste manifestazioni, abbiamo omaggiato Norma Cossetto con l’obiettivo di ricordare tutte le donne vittime di femminicidio e tutte le donne che ogni giorno subiscono violenze all’interno delle proprie mura domestiche e in scenari di guerra – ha dichiarato Andreana Colangelo, Commissario Comitato 10 Febbraio Provincia di Chieti - troppe sono le pagine che sono state strappate dal libro della storia, è nostro dovere dunque preservare il ricordo di tali crimini, affinché questi non si verifichino mai più. Rinnovare la memoria dei Martiri delle foibe e degli Esuli è un dovere, trasmetterla alle nuove generazioni è un obbligo morale». 

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